Ernst Ludwig Kirchner (1880 –1938) è stato un pittore, scultore e incisore tedesco.
In gioventù mostrò particolare interesse per l’arte primitiva e africana, la pittura tedesca del Cinquecento, le stampe giapponesi, la scultura nera e polinesiana, e per autori contemporanei come Paul Gauguin e Vincent van Gogh, di cui lo colpirono l’immediatezza espressiva e l’uso simbolico e psicologico dei colori. Fu il rappresentante più importante della prima fase dell’espressionismo in Germania. Egli, dopo aver studiato architettura, comincia a dipingere e nel 1905 è tra i fondatori del gruppo «Die Brucke» insieme a Karl Schmidt-Rottluff, Fritz Bleyl ed Erich Heckel. Qualche anno dopo aderirono al gruppo anche Emil Nolde, Max Pechstein e Otto Mueller. Nel 1910 Kirchner aderì alla Nuova Secessione di Berlino e l’anno successivo si trasferì in questa città e insieme a Pechstein fondò una scuola artistica che però non ebbe alcuna fortuna. Dopo diverse defezioni di amici pittori, nel 1913 Kirchner sciolse il gruppo «Die Brucke». Da questo momento comincia il declino fisico e psicologico di questa singolare figura di artista. L’anno successivo, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, parte volontario per il fronte, ma l’esperienza della guerra lo distrugge nel profondo. Nel 1917 fu congedato per insanità mentale. Gli amici lo portano in Svizzera, a Davos. Qui recuperò parte della sua lucidità, ma l’equilibrio interiore era ormai minato. Nel 1937 i suoi quadri furono esposti nella mostra voluta dai nazisti sull’«arte degenerata». L’anno successivo Kirchner si tolse la vita. |